Negli ultimi giorni sono uscite due lusinghiere recensioni della nostra rivista.
La prima la trovate sul sito fantascienza.com, che ringraziamo e che introduce la rivista con queste parole:
“Chiamarla fanzine ormai è decisamente difficile: Un’Ambigua Utopia numero 12 è lontana anni luce dai primi numeri ciclostilati degli anni settanta. Stampata tutta a colori, 112 pagine eleganti, grande formato e carta patinata, la “rivista di critica marx/z/iana” è un prodotto di alta qualità. “.
Trovate la recensione completa a questo link: https://www.fantascienza.com/28269/e-uscito-il-nuovo-numero-di-un-ambigua-utopia-rivista-di-critica-marxziana
La seconda recensione è stata pubblicata sul sito vitaminevaganti.com. L’articolo è strutturato in forma di intervista a due redattori della rivista: Laura Coci e Roberto Del Piano e si riferisce al n. 11 Distopie. Si incentra sul numero 11 ma anche sul valore della fantascienza come mezzo di riflessione del presente e come forma letteraria da valorizzare.
Ecco alcuni estratti:
“Quali sono i punti di forza del n. 11?
Roberto: «Si tratta di un numero prevalentemente monografico, come nella tradizione della rivista, sulle Distopie, tema che riteniamo di grande attualità (la pandemia ci ha portato in uno scenario distopico, che per altro diversi autori e autrici di fantascienza avevano immaginato). Al di là di alcune rubriche, il contenuto è equilibrato tra saggistica e narrativa, inedita o di ardua reperibilità. Siamo da sempre “in direzione ostinata e contraria”: UAU è soltanto cartacea e tutte le cento pagine sono illustrate a colori, anche con bellissime tavole di un maestro del genere qual è Michelangelo Miani».
Laura: «Nella redazione siamo due donne e sei uomini, ma sulla rivista il numero dei contributi femminili, una volta tanto, è a vantaggio delle donne, che hanno giusta visibilità: penso in particolare al racconto della dantista Bianca Garavelli e al saggio sul solarpunk di Romina Braggion». “
“Perché, secondo voi, dovrebbe essere più valorizzato nella scuola, in cui, si sa, è poco presente nei programmi e considerato non “vera” letteratura?
Laura: «Perché la fantascienza, come genere che appartiene alla scrittura dell’immaginazione, offre la possibilità di aprire nuovi mondi e di affrontare da punti di vista inediti i cambiamenti sociali e tecnologici, le questioni cosiddette razziali e di genere, di trattare temi familiari e universali in ambientazioni futuribili e inconsuete; come afferma Vandana Singh – autrice science fiction invitata in questi giorni al Cop26 di Glasgow per contribuire con una nuova narrazione al futuro dell’umanità − se coltivata, l’immaginazione «può essere grande quanto l’universo, o forse anche più».
Ringraziamo per queste “illuminanti” suggestioni e il nostro invito è di acquistare, leggere e conservare il n. 11 della rivista di Critica Marx/z/iana Un’ambigua utopia, per volare in altre realtà capaci di fondersi con la nostra quotidiana e migliorarla.”
L’articolo completo di Danila Baldo lo trovate a questo link: https://vitaminevaganti.com/2021/11/13/unambigua-utopia-2/